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Il Vaticano persiste nelle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, un caso che continua a sfidare il tempo e le aspettative.

Dopo un anno dall’apertura dell’inchiesta in Vaticano sul caso Emanuela Orlandi,  enigma lungo più di quarant’anni, il lavoro investigativo prosegue senza limiti di tempo.

Alessandro Diddi, promotore di giustizia vaticano, afferma che il sistema nel Vaticano è più favorevole per la persona offesa, garantendo un percorso più ampio nelle indagini.

In questo contesto, l’attenzione rimane alta e la collaborazione con la procura di Roma continua a essere una costante nell’indagine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta nel lontano 1983.

La giovane Orlandi, scomparsa il 22 giugno 1983, avrebbe compiuto 56 anni il 14 gennaio prossimo. Il giorno prima, il 13 gennaio, è prevista una manifestazione a Piazza Cavour a Roma, organizzata dal fratello Pietro, per chiedere verità e giustizia su questo caso che continua a destare interrogativi e ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica.

Pietro Orlandi sottolinea l’importanza di accelerare i tempi per la formazione della Commissione parlamentare d’inchiesta, sollecitando i politici ad agire in tal senso. Egli esprime la speranza che i capigruppo e il presidente del Senato, La Russa, accelerino il processo per dare risposte chiare su questa vicenda.

La manifestazione, che vedrà la partecipazione di molte persone, è vista come un modo per porre l’accento sulla necessità di una risposta definitiva e immediata, cercando di far avanzare le istanze di verità e giustizia in un caso che, nonostante gli anni, resta aperto e senza soluzione.

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Fonte: RaiNews.it


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