By Napoli, 10 Gennaio 2024 – L’ombra della corruzione si allunga sulla riqualificazione del Rione Terra a Pozzuoli, con quattro arresti tra cui Nicola Oddati, attuale dirigente della Regione Campania, e l’ex sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia.
Undici misure cautelari, su richiesta della Procura di Napoli, delineano una rete di presunte turbative nell’assegnazione di concessioni pubbliche. un ombra di corruzione tutta sotto la bandiera del Partito Democratico.
Il GIP ha ordinato il carcere per Giorgio Palmucci, ex presidente di Enit, coinvolto nella valutazione delle offerte per il Rione Terra, e l’imprenditore Salvatore Musella. L’accusa ipotizza reati di corruzione, traffico di influenze e turbata libertà degli incanti.
L’indagine svela presunte irregolarità nella gara per la concessione del Rione Terra e corruzione per l’aggiudicazione di altre pubbliche concessioni. Le inchieste riguardano anche presunte intermediazioni illecite, coinvolgendo l’affare della conversione del Rione Terra in struttura alberghiera e altri appalti pubblici.
Gli arrestati includono Salvatore Della Corte, nipote di Musella, Gianluca Flaminio, collaboratore di Della Corte, Angelo Tortora, dipendente comunale e collaboratore dell’ex sindaco Figliolia, Giovanni Bastianelli, ex direttore esecutivo dell’Enit, Antonio Carrabba, collaboratore di Musella, Sebastiano Romeo e Luciano Santoro, membri del Partito Democratico.
La vicenda mette in luce l’intricato intreccio tra politica e affari, gettando ombre sulla trasparenza dei processi decisionali nella pubblica amministrazione locale.
L’interrogativo su come simili dinamiche abbiano potuto influenzare progetti cruciali come la riqualificazione del Rione Terra sottolinea l’urgenza di indagini approfondite e riforme nella gestione delle concessioni pubbliche. Il destino del Rione Terra a Pozzuoli rimane sospeso tra l’incertezza delle accuse e la necessità di ristabilire fiducia nell’integrità delle istituzioni.
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