Oggi, 16 gennaio 2024, la Corte di Cassazione è chiamata a pronunciarsi sul processo al clan Casamonica.
La sentenza in Appello, nel novembre 2022, aveva confermato l’accusa di mafia nei confronti del clan, a seguito di un’inchiesta della Dda di Roma. I Casamonica hanno presentato ricorsi contro questa sentenza, e oggi i giudici della seconda sezione penale della Cassazione dovranno esprimersi durante il processo.
La procura generale della Suprema Corte ha avanzato la richiesta di dichiarare inammissibili i ricorsi presentati da oltre trenta imputati. Allo stesso tempo, la procura ha sollecitato di accogliere il ricorso sulla questione dell’aggravante di essere un’associazione armata. La sentenza di Appello aveva escluso questa aggravante, ma la Cassazione sarà chiamata a riesaminare la questione.
Il clan Casamonica, operante nella zona Appio-Tuscolana di Roma, è descritto come un “gruppo criminale galassia”, un aggregato malavitoso costituito da due gruppi familiari. Le attività del clan spaziavano dall’usura alle estorsioni, dall’abuso nell’esercizio del credito al traffico di stupefacenti. La sentenza della Corte d’Appello di Roma, nel novembre 2022, ha confermato l’accusa di mafia, evidenziando la coesione e l’interconnessione tra i membri del clan.
Il processo originario, conclusosi il 20 settembre 2021, aveva portato a 44 condanne per oltre 400 anni di carcere. Il maxiprocesso era scaturito dagli arresti eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale di Roma nell’ambito dell’indagine ‘Gramigna’, coordinata dal magistrato Michele Prestipino e dai sostituti procuratori Giovanni Musarò e Stefano Luciani.
Oggi, l’intera nazione è in attesa del verdetto finale, che potrebbe portare a una svolta significativa nella lotta contro il crimine organizzato nella capitale italiana.
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