Foibe e l’Esodo Italiano: Il Silenzio Infranto. Nel giorno del ricordo delle vittime delle foibe, le celebrazioni al Quirinale con Mattarella sono un momento di riflessione sulla dolorosa pagina della storia italiana tra il 1943 e il 1947.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dichiarato che negare o minimizzare riguardo la terribile vicenda delle foibe è un affronto alle vittime e alle loro famiglie, definendo le foibe e l’esodo un trauma doloroso per la nascente Repubblica.
La ferocia scatenata contro gli italiani nelle zone dell’Istria, Dalmazia e Fiume, non può essere ridotta a semplici atti di vendetta contro i fascisti occupanti. Mattarella sottolinea che funzionari, militari, sacerdoti, intellettuali e cittadini comuni furono colpiti indiscriminatamente. Persino partigiani e antifascisti, aspiranti a un futuro di democrazia e libertà, furono vittime di violenze e torture.
Il presidente richiama l’attenzione sulle sofferenze degli italiani, a lungo negate e rimosse dalla storia nazionale. Il nuovo assetto internazionale post Seconda Guerra Mondiale ha spesso messo in secondo piano le tragedie vissute dagli italiani in Istria, Dalmazia e Fiume, con il Trattato di pace che ne ha determinato le conseguenze. Il dramma di coloro che hanno subito l’esodo forzato è stato trascurato, creando una divisione nella coscienza collettiva del popolo italiano.
Celebrare questa giornata significa rievocare un capitolo buio della storia nazionale e internazionale. Le foibe hanno causato la morte di circa cinquemila persone, mentre oltre trecentomila hanno vissuto il dramma dello sradicamento e della privazione.
Il presidente Mattarella sottolinea l’inaccettabile stravolgimento della verità che ha trasformato le vittime in colpevoli, accusati indistintamente di complicità con la dittatura. Questo ha portato a escludere la drammatica vicenda di questi italiani dal tessuto storico nazionale, creando un senso di abbandono tra coloro che hanno vissuto questa tragedia.
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