Tre studenti della Bocconi sono stati sospesi per sei mesi in seguito a commenti omofobi lasciati sotto un post riguardante l’introduzione di bagni gender neutral nell’università.

I commenti, contenenti insulti e discriminazioni, sono stati ritenuti offensivi e dannosi dalla direzione dell’istituzioni, per questo alcuni studenti sono stati sospesi dalla Bocconi.

L’università aveva introdotto i bagni gender neutral in risposta alle esigenze di inclusività e rispetto della diversità di genere. Tuttavia, i commenti lasciati dai tre studenti hanno sollevato preoccupazioni per la sicurezza e il benessere degli studenti appartenenti alla comunità LGBTQ+ e con disabilità tali.

Samuele Appignanesi, uno studente che aveva sollevato la questione degli spazi inclusivi, ha spiegato che i commenti offensivi colpiscono particolarmente le matricole appartenenti alla comunità LGBTQ+ e coloro che hanno disabilità, inducendo il timore di non essere al sicuro nell’ambiente universitario.

La decisione della sospensione ha scatenato un dibattito sulla libertà di espressione e la censura, con alcune voci che accusano l’università di una deriva censoria e di comprimere la libera espressione degli studenti. Alcuni sostengono che la goliardia dovrebbe essere preservata nel contesto universitario, ma altri ribadiscono l’importanza di mantenere un ambiente rispettoso e inclusivo per tutti gli studenti.

Nel caso specifico, Fratelli d’Italia (FdI) ha risposto alla sospensione degli studenti della Bocconi per i commenti omofobi sui bagni gender neutral attraverso una dichiarazione del suo rappresentante Speranzon.

La dichiarazione riflette una critica nei confronti dell’azione dell’università, sostenendo che la sospensione per una battuta goliardica evidenzia una deriva censoria e retrograda nel contesto accademico.

Speranzon, rappresentante di Fratelli d’Italia, ritiene urgente una reazione contro chi, in nome del politicamente corretto, limita la libera espressione. La dichiarazione sottolinea che la censura può portare a una compressione della libertà di espressione, sottolineando la goliardia come una componente tipica del mondo universitario che dovrebbe essere preservata.