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Nel 2019, le elezioni comunali di Bari si sono trasformate in un campo di battaglia non solo politico, ma anche criminale, rivelando una trama intricata che lega la politica locale alla mafia organizzata.

Per la prima volta, un giudice ha riconosciuto l’esistenza del clan Parisi-Palermiti, segnando un punto di svolta nella lotta contro la Mafia barese e le indagini sul suo coinvolgimento nella Politica a Bari e in Puglia.
Il blitz della polizia, che ha visto l’impiego di mille agenti, ha portato all’arresto di 130 persone, tra cui una consigliera comunale, e al sequestro di beni per milioni di euro, scoperchiando il vaso di Pandora sulla criminalità organizzata in città.

Questo clan, finora sussurrato nei corridoi della giustizia, emerge con tutta la sua pericolosità e influenza, soprattutto riguardo le elezioni del 2019. La rivelazione che questi gruppi criminali hanno giocato un ruolo attivo nelle votazioni getta una lunga ombra sul processo democratico, sollevando interrogativi urgenti sulla legittimità del voto e sull’integrità dei rappresentanti eletti.
Tra gli arrestati figura Maria Carmen Lorusso, consigliere comunale di maggioranza, la cui carriera politica ora appare macchiata da legami inquietanti con la criminalità organizzata. Le accuse spaziano dall’associazione mafiosa alla frode in competizioni sportive, dimostrando quanto profondamente radicate siano le tentacoli della mafia nella società barese.
In particolare, la storia di Giacomo Olivieri, avvocato e marito di Lorusso, emerge come esemplare del modus operandi mafioso, operando come procacciatore di voti in cambio di favori, dimostrando una perversione del sistema elettorale che mina alla base i principi democratici.
La situazione di Vito Lorusso, padre di Maria Carmen e oncologo di spicco, aggiunge un ulteriore strato di complessità, rivelando come il potere e l’influenza possano essere sfruttati per fini personali, a scapito dell’etica e della fiducia nei confronti del sistema sanitario pubblico.
Questo scandalo non solo mette in luce la pericolosa intreccio tra politica e criminalità organizzata, ma solleva anche domande fondamentali sulla capacità delle istituzioni di proteggere il processo democratico e garantire la giustizia.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

 


stefanodemartino@gmail.com'

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