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Il recente suicidio del vicepresidente di Lukoil, Vitaly Robertus, ha sollevato interrogativi su una serie di decessi sospetti tra i dirigenti dell’azienda petrolifera russa. Robertus è stato trovato impiccato nel bagno della sua casa, aggiungendosi alla lista sempre più lunga di manager russi che hanno perso la vita in circostanze misteriose.

Il decesso di Robertus, ufficialmente attribuito a un suicidio, è solo l’ultimo di una serie di eventi tragici che hanno colpito Lukoil. Nel marzo del 2022, durante l’escalation del conflitto in Ucraina, l’azienda è stata esposta a pressioni internazionali e ha visto i suoi dirigenti essere vittime di incidenti fatali o malattie improvvise.
Il precedente vicepresidente del consiglio di amministrazione, Alexander Subbotin, è stato trovato morto dopo aver cercato cure da uno sciamano per un’intossicazione da droghe e alcol. Ravil Maganov, successore di Subbotin, è deceduto ufficialmente per una malattia, ma fonti dicono che è caduto dalla finestra di un ospedale. Vladimir Nekrasov, il successivo presidente del consiglio, è morto per un’insufficienza cardiaca acuta.
Questi decessi non sono un fenomeno isolato. Altri dirigenti di aziende russe come Gazprom e Gazprombank hanno subito un destino simile, sollevando domande su una possibile connessione tra i casi. L’ombra della sfortuna sembra aleggiare sulle élite del settore energetico russo, alimentando teorie su una più ampia trama.
Le indagini sono in corso, ma l’opinione pubblica rimane sospettosa. Il futuro dei dirigenti aziendali russi è ora più incerto che mai, mentre il mistero su queste morti continua a crescere.

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