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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rifiutato categoricamente le richieste di cessate il fuoco avanzate da Hamas, definendole “assurde”, e ha dato il via libera ai preparativi per un’operazione di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Tale decisione è stata comunicata dall’ufficio di Netanyahu al termine della riunione del gabinetto di guerra.

Nonostante le pressioni internazionali affinché Israele eviti un’offensiva terrestre, Netanyahu ha confermato che le Forze di difesa israeliane (IDF) sono pronte per l’operazione e per l’evacuazione della popolazione civile da Rafah. Inoltre, Israele invierà una delegazione a Doha, in Qatar, per continuare i colloqui sulla possibilità di un accordo di tregua.
Questa decisione è giunta in seguito alla scoperta di venti civili uccisi a Gaza mentre si attendevano gli aiuti umanitari. Israele, tuttavia, ha negato qualsiasi responsabilità per tali morti.
Nonostante la dura posizione di Netanyahu, una fonte americana ha espresso un “cauto ottimismo” riguardo alla direzione dei colloqui. Gli Stati Uniti, infatti, stanno lavorando su una nuova bozza di risoluzione da presentare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che sostiene gli sforzi diplomatici per un cessate il fuoco immediato e duraturo.
Questa situazione continua a sollevare serie preoccupazioni a livello internazionale riguardo alla sicurezza e alla stabilità della regione.

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