Questo avvenimento è avvenuto proprio nel giorno del compleanno della Guida suprema Ali Khamenei ed è stato interpretato come una risposta al lancio di droni iraniani sul territorio israeliano.

Gli Stati Uniti hanno dichiarato di non aver autorizzato l’attacco israeliano, ma Israele aveva preavvisato gli Stati Uniti dell’imminente raid, assicurando che non avrebbe colpito i siti nucleari.

L’attacco è stato descritto come “limitato” e mirato, con soli tre droni abbattuti sopra Esfahan. Nonostante Teheran abbia minimizzato l’entità dell’attacco e negato che sia stato condotto da Israele, il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, lo ha definito come una risposta “insufficiente e moscia” all’attacco precedente dell’Iran contro Israele.

Secondo il comandante in capo dell’Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, gli attacchi sono stati attribuiti erroneamente a Israele e le esplosioni udite sono state causate dall’abbattimento di “oggetti volanti”. Mousavi ha anche sostenuto che Israele ha già visto la risposta dell’Iran e che non ci sarà una ulteriore ritorsione.

Le fonti iraniane hanno suggerito che l’attacco potrebbe essere stato condotto con piccoli droni, forse lanciati dall’interno del Paese stesso, e che i sistemi radar dell’Iran non hanno intercettato velivoli non identificati entrati nel loro spazio aereo. La situazione rimane tesa e in evoluzione, con gli esperti che stanno ancora indagando sull’incidente.

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