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Negli Stati Uniti, l’allarme è suonato con la scoperta dell’influenza aviaria A H5N1 in allevamenti bovini, sollevando preoccupazioni sulla possibile trasmissione uomo-uomo del virus. Mentre il mondo si interroga sulla preparazione per una pandemia, il virologo Massimo Clementi sottolinea l’importanza della vigilanza e della prontezza nelle risposte.

Gli strumenti attuali includono antivirali che agiscono sulla neuraminidasi del virus e potenziali vaccini. Clementi evidenzia l’efficacia di questi approcci, ma sottolinea la necessità di comprendere meglio il virus. I vaccini tradizionali sono efficaci ma possono essere superati da nuove tecnologie, come i vaccini a base di proteine adsorbite su vescicole lipidiche.

L’Italia, con un solido monitoraggio delle specie selvatiche e degli allevamenti, si prepara al meglio. Tuttavia, Clementi avverte che la situazione richiede una vigilanza costante. Sebbene al momento non ci sia motivo di panico, eventi imprevisti potrebbero cambiare il quadro.

La vera minaccia è la possibilità che il virus aviario si adatti all’uomo o si combini con altri virus influenzali, come avvenuto in passato. Questo sottolinea l’importanza di una risposta rapida e coordinata.

 

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