Il Presidente russo Vladimir Putin sembra puntare alla rapida occupazione di Kharkiv, un obiettivo strategico che gli consentirebbe di consolidare il controllo russo intorno al Donbass.

Sebbene ci vorrà del tempo prima che i carri armati russi raggiungano la regione, una volta avvenuto, ci si aspetta che gli Stati Uniti spingano il Presidente ucraino Zelensky verso una trattativa di pace.

Putin, attualmente in una posizione di forza sul fronte, potrebbe essere motivato da diversi fattori a cercare una soluzione al conflitto. Oltre all’avvicinarsi della conquista dei suoi obiettivi territoriali e politici, come il controllo del Donbass e l’Ucraina non inserita nella NATO, Putin deve affrontare le prime crepe nell’economia russa. Il recente crollo degli utili di Gazprom, il gigante energetico russo, testimonia delle pressioni finanziarie che il Cremlino sta affrontando.

Inoltre, Putin è sotto la crescente pressione della Cina per risolvere il conflitto. Xi Jinping, cercando di costruire un’immagine di paciere globale per la Cina, ha bisogno di risultati tangibili per sostenere la sua narrazione di un paese orientato al commercio piuttosto che alla guerra.

Nel frattempo, negli Stati Uniti, il Presidente Joe Biden si trova ad affrontare crescenti critiche interne. Il 48% degli elettori democratici è insoddisfatto della gestione dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente, accusando la Casa Bianca di essere troppo accomodante nei confronti di Netanyahu e della politica israeliana. Le tensioni nel Medio Oriente si acuiscono ulteriormente con Hamas diviso sull’accettare una tregua, mentre Netanyahu è diviso tra il negoziato per il rilascio degli ostaggi e l’offensiva su Rafah.

In un momento di incertezza geopolitica, il destino della regione dipenderà dalle mosse di Putin, dalle pressioni internazionali e dalle decisioni della Casa Bianca.

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