0

Il Ministero degli Interni ha pubblicato un nuovo report che offre uno sguardo approfondito sul fenomeno delle gang giovanili in Italia.

Secondo il report, almeno 73 province italiane sono interessate da queste bande, il cui identikit mostra un’età media compresa tra i 15 e i 24 anni, con non più di dieci membri per gruppo, prevalentemente maschi e di nazionalità italiana o straniera.

Le gang giovanili si radunano principalmente in piazze, stazioni ferroviarie e centri commerciali durante i fine settimana. Le attività principali includono vessazioni, bullismo, percosse, vandalismo urbano e disturbo della quiete pubblica.

Nonostante la presenza diffusa di queste gang, il report sottolinea che solo in rari casi si è registrata una gerarchia definita all’interno dei gruppi. Inoltre, non sono state censite gang che si ispirano ad organizzazioni criminali italiane o estere.

I membri di queste gang spesso provengono da contesti socioeconomici svantaggiati o hanno vissuti familiari difficili. I fattori che li spingono ad aderire includono rapporti problematici con la famiglia, i pari o il sistema scolastico, oltre alla ricerca di attenzione, il desiderio di ribellione e la noia.

Influenti sono anche i social network, utilizzati per rafforzare l’identità di gruppo e generare processi di emulazione o autoassolvimento. Il supporto della tecnologia e della condivisione online rappresenta un’ulteriore sfida.

In conclusione, il report evidenzia l’importanza di affrontare questo fenomeno attraverso strategie di prevenzione e intervento sociale, al fine di contrastare l’escalation di attività criminali e proteggere le comunità locali.

*Le ultime notizie in diretta dal Panorama Inter e Intra Nazionale.*


Ultimo annuncia il suo nuovo singolo ‘Altrove’ e il tour estivo

Previous article

Papa Francesco si oppone alla denatalità: “La vita umana è un dono”

Next article

You may also like

Comments

Comments are closed.

More in Cronaca