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Enrico Ruggeri, icona della musica italiana, si racconta attraverso un memoir che si snoda tra storia e autobiografia. “40 Vite – Senza Fermarmi Mai” offre uno sguardo intimo sulla sua carriera artistica, scandita da 40 album e innumerevoli successi.

Nel libro, Ruggeri rivela non solo aneddoti legati alla sua musica, ma anche riflessioni su questioni sociali e politiche. Contrariamente alla sua immagine pubblica, si definisce “molto meno di destra” su questioni pratiche come la liberalizzazione delle droghe leggere, l’aborto e i conflitti internazionali come quello di Gaza.

Tuttavia, Ruggeri si è trovato spesso al centro di polemiche per le sue opinioni schiette, soprattutto durante la pandemia, quando è stato accusato di negazionismo per aver esortato a non smettere di vivere per paura di morire. Nonostante ciò, mantiene una posizione critica nei confronti del potere delle case farmaceutiche.

L’artista, noto per la sua franchezza, si definisce contrario alle dittature e rivela una simpatia per le posizioni di Matteotti rispetto alle squadracce. Pur essendo spesso identificato come di destra, Ruggeri mostra una sensibilità sociale più sfumata.

Al di là della sua carriera musicale, Ruggeri si distingue per il suo impegno sociale e politico. Ha partecipato attivamente al dibattito pubblico, senza mai temere di esprimere le proprie opinioni, anche quando ciò lo ha esposto a critiche e controversie.

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