0

Il giudice monocratico di Roma ha emesso un proscioglimento “perché il fatto non costituisce reato” nei confronti della professoressa Donatella Di Cesare, accusata di diffamazione aggravata nei confronti del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

La vicenda risale a un anno fa, quando il ministro, in un intervento pubblico, aveva dichiarato: “Non possiamo arrenderci alla sostituzione etnica”.

Nel corso di un talk-show la sera stessa, Di Cesare aveva commentato: “La sostituzione etnica è un mito complottistico, è il cuore dell’hitlerismo, credo che le parole del ministro non possano essere prese per uno scivolone, perché ha parlato da governatore neo-hitleriano”.

La professoressa, soddisfatta per l’esito del processo, ha espresso preoccupazione per la tendenza a criminalizzare il dissenso e le voci critiche, sottolineando che il suo commento era un parallelo storico e non doveva essere motivo di processo. Ha mostrato la bandiera dell’Anpi con il tricolore italiano, evidenziando la sua adesione ai valori democratici.

Questa sentenza solleva interrogativi sulla libertà di espressione e sul ruolo del dissenso nella democrazia italiana, richiamando l’attenzione su questioni cruciali riguardanti il dibattito pubblico e la critica politica


Il Confronto Meloni-Schlein Scatena il Gioco delle Coppie della Politica

Previous article

Mattarella firma il Decreto Agricoltura: Lollobrigida conduce in porto la riforma

Next article

You may also like

Comments

Comments are closed.

More in Cronaca