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Un episodio sconvolgente ha coinvolto la comunità di Villa Verucchio nel gennaio 2022, quando un uomo di 32 anni, in apparente stato di raptus, ha accoltellato il suo vicino di casa, un 43enne.

Il giudice ha stabilito che l’aggressore era parzialmente incapace di intendere e volere al momento del fatto e ha inflitto una pena di un anno di internamento in un ospedale psichiatrico giudiziario.

L’aggressore, difeso dall’avvocato Filippo Cocco, ha ricevuto le attenuanti per un parziale vizio di mente. La condanna iniziale a 2 anni e 8 mesi è stata così ridotta, e l’aggressore dovrà inoltre coprire le spese processuali e risarcire la vittima, che si è costituita parte civile con l’avvocato Davide Grassi, con una provvisionale di 10mila euro.

La vicenda era emersa in modo particolarmente controverso, dato che l’aggressore aveva affermato di essere stato spinto all’azione dal sentire il vicino bestemmiare, una circostanza che il 43enne ha sempre fermamente negato. Quest’ultimo ha raccontato che l’aggressione è avvenuta senza preavviso o motivo apparente, descrivendo come l’attacco improvviso lo abbia colpito alla spalla, alla schiena e alle braccia mentre cercava di difendersi.

Questo caso ha acceso un dibattito sulla salute mentale e sulla sicurezza nella comunità, evidenziando l’importanza di comprendere e gestire adeguatamente le patologie psichiatriche per prevenire tragedie future. La sentenza riflette un tentativo del sistema giudiziario di bilanciare il trattamento dell’imputato con la giustizia per la vittima.

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