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Nel 90° giorno di conflitto nel Medio Oriente, Israele ha visto una sua cittadina colpita da due razzi anticarro provenienti dal Libano, di cui uno ha colpito un’abitazione.

Dopo l’incursione di razzi lanciati da Israele nel territorio Libanese, alla volta degli Uffici del Comando di Hamas, lo stato che prima si dichiarava neutrale sceglie di schierarsi insieme al fronte Palestinese contro Israele.

Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha accusato Israele di una “palese aggressione” affermando che l’uccisione del numero due di Hamas in Libano, Al Arouri, è da attribuire al paese nemico. Fonti della Difesa americana hanno confermato che il raid è stato condotto da Israele, intensificando ulteriormente le tensioni nella regione.

Nel frattempo, in Iranl le due bombe esplose presso la tomba del generale delle Guardie Rivoluzionarie, Soleimani, a Kerman, hanno causato almeno 84 morti, secondo l’ultimo bilancio ufficiale rivisto al ribasso.

La Casa Bianca ha dichiarato di non conoscere i responsabili, ma Teheran ha accusato gli Stati Uniti e Israele delle esplosioni, alimentando ulteriori sospetti e polemiche internazionali.

Mentre la comunità internazionale osserva con apprensione lo sviluppo degli eventi, l’Egitto ha congelato il suo ruolo di mediatore nei negoziati sugli ostaggi tra Israele e Hamas, aggiungendo un ulteriore elemento di incertezza nella delicata situazione mediorientale.

La tensione raggiunge livelli critici, lasciando il mondo con la speranza di una rapida risoluzione diplomatica per porre fine a questo ciclo di violenza ininterrotto.

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Fonte: TgCom24

 


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