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Il Marcio del Potere Russo: La Moglie di  Navalny, Il Novichok e la Farsa delle Indagini”.

Yulia Navalnaya, moglie rimasta vedova di Navalny e compagna di rivolte e attivismo, sfida il muro di silenzio russo e dichiara che continuerà il lavoro iniziato con il marito. Ma le autorità russe, come marionette ben addestrate, allungano l’indagine sulla sua morte, mantenendo il velo di mistero intorno alla causa del decesso. “Indeterminata” è la parola magica che fa da eco alle bugie orchestrate dal Cremlino.

Le autorità, come un caleidoscopio di menzogne, negano ancora ai familiari l’accesso alla sua salma. Il Cremlino, in un’eccentrica danza di dichiarazioni rozze, attacca gli occidentali, definendo le loro preoccupazioni come pettegolezzi da cortile.

Il teatro delle assurdità continua quando il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rifiuta le “dichiarazioni rozze” dell’Occidente, dimenticando convenientemente che l’inganno è un’arte in cui la Russia è maestra. Mentre Berlino convoca l’ambasciatore russo e Budapest tace nel suo complice silenzio, la vedova Navalny sfida il potere, accusando Putin di aver ucciso suo marito con il Novichok, l’arma preferita del presidente russo.

La Federazione, patria delle verità nascoste e delle indagini mai chiare, continua il suo sinistro “balletto”(proprio come piace ai Moscoviti e ai Pietroburghesi) intorno alla morte di Alexei Navalny.

L’Ungheria, nel suo enigmatico silenzio, definisce le sanzioni dell’UE come una “soluzione di facciata”, rivelando una realtà distorta in cui la politica estera sembra essere un gioco di potere senza regole. Mentre il mondo osserva con incredulità, la Russia danza il suo macabro Kazachok di menzogne, nascondendo la verità dietro una cortina di fumo.

In questo circo di politica nazionale russa, la moglie rimasta vedova Navalny si erge come un faro di coraggio, promettendo di scoprire i colpevoli e smascherare i volti di chi ha compiuto questo crimine. Mentre il Cremlino si agita e l’Ungheria tace, il mondo si chiede quanto a lungo continuerà questo spettacolo distorto, e se mai sapremo la verità dietro la morte di Alexei Navalny.


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