La discussione sul premierato si infiamma, con una pioggia di emendamenti e schieramenti contrapposti. Mentre Giorgia Meloni difende la riforma, il Pd chiama alla mobilitazione per difendere la Costituzione.
Nel suo primo intervento all’Aula del Senato, Meloni adotta un tono meno polemico e più orientato al confronto sui temi concreti. Sottolinea che la riforma non stravolge la Costituzione, ma introduce solo sette modifiche mirate. L’obiettivo è di rovesciare sull’opposizione la responsabilità del mancato confronto.
Nel frattempo, Elly Schlein, rappresentante del Pd, riunisce i senatori e invita alla resistenza contro la riforma. La manifestazione del 2 giugno a Roma è vista come un’azione per difendere la Costituzione.
Meloni, per difendere la riforma, mette in evidenza l’importanza dell’economia e della stabilità politica. Sottolinea che il premierato è fondamentale per lo sviluppo e gli investimenti a lungo termine, senza i quali l’Italia rischia di restare indietro rispetto ad altri paesi europei.
Il confronto tra i due schieramenti si fa sempre più acceso, con argomentazioni puntuali e critiche reciproche. Mentre Meloni insiste sulla necessità di evitare instabilità politica, il Pd replica accusando la premier di mistificazioni.
Il dibattito sul premierato continua a tenere banco, mentre entrambi i fronti si preparano per una battaglia che si preannuncia lunga e accesa.
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