Appassionato “soul brother” da sempre Bruce Springsteen fin da ragazzo calcava i palchi attorno ad Asbury Park dove il genere musicale era esclusivamente il soul.
Un album dedicato alla grande tradizione musicale statunitense a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Levi Stubbs, David Ruffin, Jimmy Ruffin, the Iceman Jerry Butler, Diana Ross, Dobie Gray e Scott Walker sono solo alcuni degli autori e interpreti a cui Springsteen ha dedicato il suo nuovo lavoro. Un viaggio indietro nel tempo attraverso i cataloghi di leggendarie etichette come Motown, Gamble and Huff e Stax.
La sola vera hit presente è “Nightshift“, grande successo dei Commodores, lanciata come singolo. Il resto sono piccoli capolavori per gli appassionati di soul come “Don’t Play That Song For Me“, scritto per Ben E.King, ma reso indimenticabile da Aretha Franklin, “The Sun Ain’t Gonna Shine Anymore“, scritta dalla mano di Frankie Valli ma diventata la bandiera song dei Walker Brothers. C’è anche la ballad di William Bell “I Forgot To Be Your Lover” con Sam Moore, leggenda della Stax Records ospite anche di “Soul Days” e ancora “What Becomes Of The Broken Hearted“, un must di Jimmy Ruffin. Per Bruce Springsteen è un dolce ritorno al passato, alle sue origini, ai suoi inizi.
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