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Tananai chiude un anno straordinario, partito con “Sanremo giovani” e passato attraverso “La dolce vita”, la canzone dominatrice dell’estate con Fedez e Mara Sattei, pubblicando “Rave, eclissi”. Il primo album del cantante e produttore racchiude tutto il percorso fatto e mostra i due lati del suo carattere: quello scanzonato e quello più intimo e problematico. “Per me la musica è un mezzo per conoscermi ed esprimermi con me stesso. Da quando ho iniziato a scrivere e cantare sto molto meglio”.

Rivelazione dell’ultimo anno

Non c’è dubbio che Tananai sia una delle scoperte dell’ultimo anno. Prima con la vittoria a Sanremo Giovani 2021 con “Esagerata” e poi con la partecipazione a Sanremo 2022 con “Sesso occasionale“. Tananai  raggiunge il grande pubblico. Da questo momento per Alberto Cotta Ramusino (questo il suo vero nome), stare nelle zone alte delle classifiche è diventata un’abitudine. A partire da “Baby Goddam” fino alla collaborazione ne “La dolce vita” con Fedez e Mara Sattei. Ma se c’è un grosso merito in Tananai è il suo essere con i piedi per terra e prendere la vita con filosofia. Non ci si alza troppo neppure nei momenti di successo.

Cominciamo bene… dovrebbe essere un momento felice. Cosa non ti convince?

In realtà nulla, ma è proprio questo il problema, se così vogliamo definirlo. Quando non sono convinto di qualcosa allora sono sicuro, so come sto. Quando sono convinto di tutto vuol dire che non posso più fare niente quindi… boh… ormai…

Questo disco racchiude tutto il percorso di quasi un anno e mezzo. Come lo giudichi?

E’ un traguardo di consapevolezza verso me stesso. Credo di avere riassunto in pieno questo periodo. Per me la musica è un mezzo di conoscermi ed esprimermi con me stesso. Avrebbe avuto anche più senso farlo uscire prima l’album però essendo in un periodo così movimentato per me mi sembrava giusto che anche questo ci entrasse, dovevo parlarne. Non avrei mai fatto un album che non fosse stato sincero e non avesse parlato di come ho metabolizzato la musica.

Hai alle spalle una bella esperienza come produttore, poi hai deciso di metterti in primo piano, con parole e voce. Perché questa esigenza?

Ho iniziato a scrivere perché sentivo che non mi apparteneva la mia musica. Ho sempre voluto essere in primo piano perché sento l’urgenza di raccontare cose mie. Può essere una scelta egoistica ma la musica la faccio per capirmi. Quindi non mi sentivo rappresentato dai testi che non fossero miei e cantati da una voce che non fosse la mia. Da quando ho iniziato a scrivere e cantare sto molto meglio. L’esperienza da produttore comunque mi è stata utilissima. Credo di avere un sound che è figlio di tutta una serie di errori che ho fatto facendo il produttore.

“Rave, eclissi” rappresenta i due lati della stessa medaglia. Il fatto di avere mostrato fin qui soprattutto il tuo lato più scanzonato è stata una scelta o mostrare quello più intimo è più complicato?

In realtà per me è stato molto più difficile tirare fuori il lato scanzonato. Il periodo sanremese e post Sanremo è stata una sorpresa anche per me. Non pensavo di essere in grado fare musica così “up”. Sono convinto che la musica serva per mostrare un lato di te che nel quotidiano non è visibile agli altri. Io sono una persona molto solare, espansiva e socievole. Per questo mi sono sempre trovato meglio a scrivere pezzi più intimi e introspettivi. Mentre le canzoni più “up” sono uscite da periodi difficili. “Baby Goddam” per esempio è figlia di uno dei periodi più bui della mia vita, così come “Sesso occasionale” è stata scritta in un momento tumultuoso.

Se consideriamo i mesi da Sanremo a oggi come il “rave”, “l’eclissi” deve ancora arrivare o in questo periodo l’hai affrontata di già?

Certo che l’ho affrontata, è fisiologico. Ti rendi conto che la persona che sei dipende da te e dalle persone che ti circondano allo stesso modo. Nel momento in cui sono stato molto sballottato non riuscivo bene a capire chi fossi e non ero circondato dalle persone che avrei voluto vicino a me, banalmente la mia famiglia e la mia ragazza. E così ti chiedi “ma chi sono?”. Tutti volevano vedere Tananai mentre io sono Alberto. Ma sono stati molti di più i momenti di up.

Possiamo dire che Sanremo è stato il momento della svolta in maniera inusuale? Il pubblico ha scoperto la tua semplicità con la tua autoironia sulla prima esibizione e con l’esultanza per l’ultimo posto…

Ormai era andato tutto in vacca e mi sono detto che tanto valeva godersi quell’ultimo posto. Ero con i miei amici. Grazie a dio penso di sapere quali sono le cose importanti della vita. Noi non salviamo vite, era giusto prendere la cosa con leggerezza.

In tempi in cui una collaborazione non si nega a nessuno, su quindici canzoni tu ne condividi solo una, con Ariete. Come mai hai scelto lei?Volevo che questo disco fosse il più attinente possibile alla realtà e quindi il più spontaneo possibile. Le due cose sono coincise nel momento in cui ho beccato Arianna, ovvero Ariete. Non sono un fan dei pezzi creati a tavolini. Con lei siamo amici, ci siamo trovati per andare a bere qualcosa e poi ci siamo detti “dai, andiamo in studio e facciamo qualcosa”. E mi sono sentito di includerla nell’album.

L’abum si chiude con “Fottimi”, un brano particolarmente crudo, nel quale ti fai una sorta di autoanalisi.

Ho deciso di metterlo in chiusura del disco perché, al di là del fatto che parlo del rapporto che ho con la musica ho voluto mettere i due ambienti in cui mi piace più passare il tempo: il palco, e infatti ci sono gli applausi del pubblico, e lo studio, dove lavoro da solo e riesco a esprimermi, e si sente alla fine il metronomo con il rientro nelle cuffie del microfono.

Visto le tue radici da producer, quando realizzi un brano dedichi più tempo alla scrittura o alla produzione?

Entrambi gli aspetti per me hanno la stessa importanza e ci dedico più o meno lo stesso tempo. Per me una canzone se non è finita in due giorni c’è qualcosa che non va ed evito proprio di pubblicarla. Si vede che non è genuina. Preferisco che le cose escano di getto. Anche le produzioni. Avendo una certa esperienza alle spalle riesco ad avere le idee chiare nel minor tempo possibile. Diciamo che è tutto molto “de core”.

Adesso ti attende una serie di instore per incontrare i tuoi fan e poi a maggio torni con le date live.

Non vedo l’ora perché mi permettono di conoscere ancora di più il mio pubblico ed è l’unica cosa che non vorrei mai perdere. Il successo, i numeri, le classifiche, sono tutte cose che vanno e vengono, l’unica cosa che resta davvero è il rapporto con la gente.

CALENDARIO INSTORELunedì 28 novembre 2022 – Roncadelle (BS) @ Centro commerciale ElnòsMercoledì 30 novembre 2022 – Bussolengo (VR) @ Centro commerciale Porte dell’AdigeGiovedì 1° dicembre 2022 – Milano @ Mondadori megastore DuomoVenerdì 2 dicembre 2022 – Marcianise (CE) @ Centro commerciale CampaniaDomenica 4 dicembre 2022 – Roma @ Centro commerciale La RomaninaMercoledì 7 dicembre 2022 – Torino @ Mondadori megastore Monte di PietàGiovedì 8 dicembre 2022 – Molfetta (BA) @ Centro commerciale Gran Shopping MolfettaVenerdì 9 dicembre 2022 – Ascoli Piceno @ Centro commerciale Città delle Stelle
CALENDARIO “TANANAI LIVE 2023”Venerdì 5 maggio 2023 – Napoli @ Casa della MusicaSabato 6 maggio 2023 – Roma @ Atlantico LiveMercoledì 10 maggio 2023 – Firenze @ TuscanyHallSabato 13 maggio 2023 – Padova @ Gran Teatro GeoxGiovedì 18 maggio 2023 – Milano @ Fabrique


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