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Il 30 novembre 1982 Michael Jackson pubblicava il secondo lavoro targato Quincy Jones: Thriller. Un disco che arrivò dopo il successo di Off The Wall del 1979 ma che segnò solo l’inizio della leggenda di Michael. Il disco, infatti, balzò immediatamente in testa a tutte le classifiche riuscendo ad affermarsi come un prodotto ad hoc per ogni fascia di pubblico, spezzando tutti gli schemi preesistenti circa la musica R&B e il Pop.

L’album ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti. Tra questi, nel 1984, vinse 8 Grammy Awards, incluso il premio “Album dell’anno”, rendendo Michael Jackson il primo artista ad aver ricevuto 8 Grammy in una sola serata. Tutt’ora si stima che le vendite in tutto il mondo superino i 100 milioni, con un distacco di circa 50 milioni dal secondo disco più venduto. A distanza di decenni il disco continua ad assicurarsi dei platini e ad aumentare le sue vendite senza possibilità di repliche, almeno finché l’ascolto della musica rimane evoluto così com’è. Una realtà come Internet, infatti, ha reso sciapa l’essenza di essere in possesso di dischi e quant’altro tramite un ascolto sempre meno formalizzato e più “incasinato”. Conseguentemente l’acquisto di dischi è venuto sempre di più a mancare rendendo così impossibile raggiungere quella quota.

Sette singoli estratti su nove brani presenti nell’album sono il sintomo perfetto del progetto discografico che c’era dietro Thriller, nonostante Bruce Swedien, una delle figure che ha lavorato allo storico disco, affermò quanto di seguito: “Penso che chiunque abbia le palle per dire che sapeva che l’album sarebbe stato un successo è un bugiardo perché non potevamo davvero saperlo fino a quando non è stato pubblicato. Tutto ciò che abbiamo fatto è stato seguire Quincy Jones lungo il percorso verso la più grande musica che potessimo realizzare e con la passione per i dettagli. Quincy è un uomo straordinario con cui lavorare, e anche Michael. Voglio dire, ci siamo divertiti molto. Michael non era mai in ritardo per una sessione, semmai sarebbe arrivato in anticipo. Inoltre, non ricordo mai di aver registrato Michael con i testi davanti a lui. Stava sveglio la notte prima per memorizzare la canzone o le canzoni che stavamo per registrare. Non credo che ci siano molti artisti che fanno questo“.

Il disco, inoltre, ha alle spalle circa trenta brani su cui si stava lavorando e di cui vennero poi selezionate solo un terzo, quelle che finirono poi nella tracklist. Ospiti d’eccezione per un disco che ne aveva per tutti: l’assolo di Eddie Van Halen in Beat It, il duetto con Paul McCartney in The girl is Mine e la firma di Steve Porcaro in Human Nature sono solo alcune delle particolarità che segnerà la fama del disco.

Non si può, inoltre, non segnalare il videoclip della traccia omonima, Thriller. Un prodotto di oltre 12 minuti che rivoluzionò completamente il modo di intendere il videoclip nel panorama musicale. La storia del video di Thriller è ambientata in un cinema prima e in una strada lugubre poi, dove prenderanno vita gli zombie che metteranno in scena, insieme a Michael Jackson, la famosa coreografia di Thriller.


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