Nella serata di domenica è affondata una nave al largo dell’isola siciliana di Lampedusa: si teme il peggio per i quattro ancora dispersi. Tra questi ci sarebbero due uomini e due bambini – di sei mesi e sei anni – i cui genitori sono tra i sopravvissuti portati in salvo dalla guardia costiera. La motovedetta Cp327 della Guardia Costiera ha infatti salvato 32 persone che, affollate su un barchino di 6 metri, tentavano di raggiungere la costa durante la nottata di ieri. Si registra dunque l’ennesimo dramma dei migranti, sul quale interviene ancora una volta il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, eletto lo scorso giungo: “C’è troppo silenzio e troppo immobilismo attorno a questi morti. In poco più di cinque mesi ho accolto tantissime persone e procurato bare per i morti. Ma ci sono stati anche i dispersi e di tantissimi tra loro non è stato trovato nemmeno il cadavere. Intervenga l’Europa. Serve cambiare immediatamente il regolamento di Dublino e serve, concretamente, una collaborazione tra gli Stati membri“. Nel frattempo i Medici senza frontiere continuano il loro operato a bordo della Geo Barents, portando così in salvo 90 persone (35 minori e 5 donne) che viaggiavano su un gommone. Arrivano dunque a 164 i sopravvissuti. Tra questi un bambino non accompagnato di soli 10 anni.
L’ultimo intervento di salvataggio, nella notte tra domenica e lunedì, ha fatto registrare condizioni gravissime per i migranti soccorsi che, dopo l’approdo al molo Favarolo, sono stati trasportati al Poliambulatorio di Lampedusa. Molti di loro erano in stato di ipotermia.
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