La console oggetto di restauro, di nuovo esposta nella Sala del Camino della Galleria Corsini, databile intorno al 1730, presenta il fondo piatto ed era quindi destinata ad essere collocata addossata ad un muro. Le gambe dritte sono arricchite da grandi volute da cui emergono elementi vegetali e teste femminili. Altri volti emergono anche dalla crociera in basso e dalla traversa centrale dove il viso è fiancheggiato da volute articolate in forma di teste leonine. La complessità e il dinamismo degli intagli investono tutte le parti della struttura ed è accentuato dalla disposizione dei mascheroni e dalle teste femminili che suggeriscono linee e punti vista sempre nuovi.
Commissionata dal cardinal Neri Maria Corsini che nel Settecento allestì con preziose opere la sala e l’adiacente Galleria del cardinale. La console è datata intorno al 1730. Il suo abile intagliatore attende però ancora un’identificazione anche se apparteneva di certo a una delle botteghe romane. In quegli anni lavoravano per le più ricche famiglie della città e per la corte papale. Una prestigiosa e prolifica bottega di Giuseppe Corsini e della moglie Lucia Barbarossa. La console restaurata presenta un fondo piatto e doveva quindi essere collocata addossata a un muro. Grandi volute con elementi vegetali e teste femminili ne decorano le gambe. Altri volti emergono dalla crociera in basso e dalla traversa centrale, impreziosita da volute articolate in forma di teste leonine. Un capolavoro in legno e oro in cui la complessità e la bellezza degli intagli suggeriscono linee e punti vista sempre nuovi.
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