La tragica fine di Lorenzo Pjetrushi: La sfida pericolosa che ha segnato il destino di un giovane, ma fare surf sull’auto è una sfida che molti giovani accettano.
L’oscuro mondo delle sfide social, in questo caso quella di fare surf sull’auto in corsa, ha colpito duramente la piccola comunità di Ormelle nel Trevigiano, con la morte di Lorenzo Pjetrushi, un giovane di soli 18 anni.
La tragedia ha avuto luogo la notte del 20 gennaio, quando Lorenzo, in un atto spericolato, ha deciso di fare surf (imitando la posizione dello sportivo mentre l’auto è in corsa) sul cofano dell’auto di un suo amico e coetaneo.
L’incidente, avvenuto in via dello Sport a Cimadolmo, sembra essere stato ispirato dalle sfide estreme che popolano i social media, con l’obiettivo di condividere momenti audaci e spericolati. Tuttavia, la bravata di Lorenzo ha avuto conseguenze fatali: durante la corsa sull’auto in movimento, ha perso l’equilibrio, atterrando violentemente sull’asfalto e venendo successivamente investito dalla vettura.
L’intervento tempestivo dell’elisoccorso notturno del Suem 118 e il trasporto urgente all’ospedale Ca’ Foncello non sono stati sufficienti a salvare la vita del giovane surfista. Le gravissime condizioni di Lorenzo hanno scosso la comunità locale, e ora emergono domande cruciali sulla responsabilità e sulla consapevolezza dei rischi associati a queste sfide social.
I carabinieri, intervenuti per i rilievi e la ricostruzione della dinamica dell’incidente, hanno sequestrato l’automobile utilizzata come “tavola da surf,” evidenziando la necessità di indagare sulle circostanze che hanno portato a questa tragica fine.
La morte di Lorenzo Pjetrushi solleva interrogativi sulla sicurezza delle sfide virali che trovano spazio sui social media e sull’importanza di educare i giovani sui rischi associati a comportamenti estremi.
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