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Ucraina: l’esercito è in ritirata, gli Usa sono distanti e la Russia brinda alla vittoria. Intanto Lukashenko grida alla guerra mondiale

La città di Avdiivka, situata nell’Ucraina orientale, simbolo della resistenza ucraina nella guerra, è caduta sotto il controllo delle forze russe. Questo sviluppo rappresenta un momento cruciale nella guerra in corso tra Russia e Ucraina, evidenziando non solo il costo umano e materiale del conflitto, ma anche le complesse dinamiche strategiche al suo interno.

La visita del generale russo Valery Gerasimov alle truppe in Ucraina, con la consegna di medaglie, simboleggia non solo il riconoscimento delle conquiste militari, ma anche la determinazione della Russia a proseguire la sua campagna.

Il controllo di Avdiivka e delle sue principali vie di rifornimento da parte delle truppe russe segna un punto di svolta significativo. Le forze ucraine, costrette a ritirarsi in posizioni più vantaggiose, si trovano ora a fronteggiare il rischio di un accerchiamento completo. Le difficoltà logistiche si aggravano ulteriormente, con i rifornimenti che devono ora passare attraverso corridoi estremamente ristretti.

L’ultimo frangente della guerra in Ucraina ha esposto l’elevato costo in termini di vite umane, soprattutto per il lato russo, con le trincee diventate tombe a cielo aperto per i soldati. Le immagini che emergono dal campo di battaglia parlano di una realtà cruenta, in cui la vita umana sembra essere sacrificata sull’altare di obiettivi politici e strategici.

In questo contesto di crescente tensione, le parole del leader bielorusso Alexander Lukashenko ricordano la pericolosa prossimità del mondo a un conflitto ancora più ampio, mentre le azioni militari sul campo continuano a evolversi. L’Italia in primis deve temere il fronte della guerra in espansione, in Europa ormai la guerra è entrata nei dibattiti, forse anche nei piani per il 2025.

Nonostante la presa di Avdiivka, il conflitto in Ucraina non mostra segni di prossima conclusione. L’analisi degli eventi recenti suggerisce che entrambe le parti potrebbero dover affrontare ulteriori sfide, con l’Ucraina che potrebbe dover replicare tattiche di ritiro simili a quelle adottate in precedenza a Bakhmut.


stefanodemartino@gmail.com'

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