Il tema del Ponte sullo Stretto di Messina torna alla ribalta con il governo di Giorgia Meloni che riporta in primo piano il progetto precedentemente accantonato.

In particolare, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha sostenuto l’idea, contraria a quanto espresso in passato. La Lega ha recentemente rivendicato che il progetto potrebbe essere finanziato dall’Unione europea (UE), ma Bruxelles ha dichiarato che al momento il progetto non è stato preso in considerazione e che la possibilità di farlo appare molto remota.

Secondo quanto riportato nella legge di bilancio per il 2024, sono stati stanziati oltre 11,6 miliardi di euro per la costruzione del ponte, e il Parlamento europeo ha approvato l’inserimento del progetto tra quelli che aspirano a far parte del regolamento Cef2. Tuttavia, l’UE potrebbe finanziare solo il 50% dei costi di progettazione, e solo per quanto riguarda un’eventuale ferrovia sul ponte.

Attualmente, il progetto è solo un’ipotesi e deve dimostrare di essere fondamentale per il miglioramento del corridoio. La strada è lunga e anche se l’UE dovesse approvare il finanziamento, l’Italia dovrebbe dimostrare in fase di attuazione di seguire correttamente il progetto.

L’eurodeputata dei Verdi, Rosa d’Amato, ha sottolineato che al momento il Ponte rimane solo un’idea e uno studio, senza un consenso effettivo dell’UE. Ha inoltre evidenziato che i criteri ambientali e altri requisiti potrebbero contrastare con i desideri del ministro Salvini e delle imprese interessate alla costruzione, e che questo ennesimo tentativo potrebbe comportare ulteriori spese inutili per i contribuenti italiani.

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