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Nuova protesta degli attivisti, infatti oggi quindici attivisti di Scientist Rebellion e Extinction Rebellion con il supporto di Ultima Generazione hanno inscenato una protesta davanti a Linate Prime, l’area dei voli privati dell’aeroporto milanese.

Intorno alle 13 si sono incatenati per impedire l’ingresso delle auto e all’interno del terminal hanno azionato l’allarme antincendio.

Sul posto è intervenuta la polizia, che ha spezzato le catene e portato 11 di loro in Questura.

La spiegazione della protesta da parte di Sara di Extinction Rebellion:”Solo il 35% dei voli privati si effettua per ragioni di lavoro, il resto è per svago, l’1% più ricco del mondo produce più del doppio delle emissioni rispetto al 50% più povero. Imporre ai più ricchi di frenare i propri consumi più inquinanti non è solo un’istanza morale, ma è anche necessario per avviare una rapida decarbonizzazione”.

“I milionari – ha aggiunto Gianluca Grimalda di Scientist Rebellioni – attraversano il mondo con i loro jet privati mentre la catastrofe climatica è già in atto e mentre l’italiano medio sta soffrendo un aumento vertiginoso del costo della vita.
Quattro ore di volo in un jet privato emettono la stessa quantità di gas serra emessa dal cittadino medio nel mondo in un anno intero”.

La protesta non ha riguardato solo Linate ma aeroporti per voli privati di altri 11 Paesi europei, fra cui quello di Ibiza, Berlino, Stoccolma, e Farnborough.

La richiesta dei manifestanti è quella di mettere immediatamente al “bando” tutti “i jet privati” e di introdurre “una tassa progressiva sui viaggiatori d’aereo frequenti (frequent flyers) e di “un sistema di tassazione globale che gravi sulle élite economiche per finanziare la transizione ecologica dei Paesi più colpiti dall’emergenza climatica”.
ANSA.


stefanodemartino@gmail.com'

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