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L’Arabia Saudita ha aperto ufficialmente le porte al turismo internazionale soltanto nel 2019, ma ha già suscitato grande interesse. Non conterà più soltanto su un turismo di pellegrini verso le città sante, ma accoglierà un traffico crescente di turisti attratti dalla cultura e dalle tradizioni locali. L’Ente del turismo ha individuato 13 siti di interesse internazionale, che vanno dalla regione di Tabuk ad AlUla con Hegra e le tombe rupestri. Località inserita da Condé Nast Traveler nella lista del 2023 delle sette meraviglie del mondo da visitare. Dalla costa sul Mar Rosso all’oasi più grande del mondo, l’Edge of The World, al deserto più grande del mondo, Rabat Khali, senza dimenticare Ryad, la capitale ultramoderna.

Il nuovo progetto

Tra i nuovi progetti ce n’è uno che sta nascendo sulla costa occidentale dell’Arabia Saudita. A 500 km a nord di Gedda, e che accoglierà i primi visitatori a partire dalla prossima primavera. Si tratta di The Red Sea, che si prepara a rivoluzionare il concetto di viaggio, di sviluppo turistico e di ospitalità. Il tutto all’insegna del lusso e della sostenibilità. Affacciata sul Mar Rosso, sarà la più grande destinazione turistica del mondo alimentata al 100% da energie rinnovabili, plastic free. Dove si muoveranno soltanto mezzi elettrici e servita da un aeroporto dedicato, il Red Sea International Airport. Il progetto principale, denominato Red Sea Global, è legato alla nascita di due destinazioni, ossia The Red Sea e Amaala. Se la prima vedrà già nel corso del 2023 l’inaugurazione dell’aeroporto internazionale e l’apertura dei primi hotel, per Amaala. Destinata a diventare prima destinazione globale olistica interamente dedicata al benessere, bisognerà attendere la fine del 2024. E già si parla di introiti annui vicina ai 9 miliardi di dollari, che rafforzeranno l’economia del regno saudita.

Dal Six Senses al Rits- Carlton ecco gli hotel in apertura

Il progetto collegato a The Red Sea ha come obiettivo principale la rigenerazione ambientale, attraverso un impatto positivo sul territorio circostante, sulla società e sull’economia. Si tratta di un vero e proprio santuario per i viaggiatori più esigenti, che offrirà incredibili esperienze (dall’immersioni al trekking nel deserto e all’ esplorazioni dei vulcani spenti alle azioni rivolte alla tutela e conservazione dell’ambiente) gestiti da marchi di fama mondiale, distribuiti tra coste idilliache e deserti memorabili. Caratteristiche uniche che faranno della destinazione la meta “must to see” per il 2023. In fase di apertura ci sono già tre hotel: il Six Senses Southern Dunes, The Red Sea, che sorgerà nel deserto e ricorderà un campo tendato di altissimo livello, il St. Regis Red Sea Resort, che si affaccerà sulle calde acque del Mar Rosso e accoglierà anche un centro di conservazione ambientale, il Nujuma, un Ritz-Carlton Reserve, prima struttura del brand in Medio Oriente e presente all’interno di una collezione esclusiva di soli cinque Ritz-Carlton Reserve in tutto il mondo.

I servizi previsti

The Red Sea sorgerà su uno spazio di ben 28.000 kmq, un’area che comprende un arcipelago di 92 isole, 50 vulcani spenti, catene montuose e imponenti dune di sabbia nel deserto; uno spazio vasto che però, al compimento dell’intero piano di sviluppo, verrà occupato solo per l’1%. L’hub principale di The Red Sea sarà Shura Island, isola a forma di delfino distante solo 30 minuti dall’aeroporto, che ospiterà 16 hotel, un centro subacqueo, la marina, il campo da golf, beach club, campi sportivi, negozi, bar e ristoranti.

Avventure nella natura

Tra le escursioni praticabili a partire dalla primavera ci sono i safari in sup e kayak nelle isole selvagge di Red Sea (Ummahat e Osprey), seguite da un trasferimento con barca di lusso per visitare la baia di Qadeen, con rinfresco a bordo. Si può anche optare per una passeggiata nella natura con un esperto di conservazione di Red Sea per fare bird watching o camminare in acque poco profonde per osservare la flora e la fauna locali. La mattinata potrebbe concludersi con lo snorkeling tra i coralli di Ayqah e un picnic su un’isola privata.


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