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“Spina etrusca. Un grande porto nel Mediterraneo”. E’ questo il nome della mostra allestita presso il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e che sarà ospitata fino al 23 aprile. In occasione del centesimo anniversario della scoperta, avvenuta durante i lavori per le opere di bonifica degli ambienti lagunari, della città etrusca di Spina. Città sorta sul delta del Po. L’esposizione si ispira al richiamo all’attualità dei percorsi e dei transiti nel Mar Mediterraneo. Spesso utilizza un linguaggio immersivo ottenuto con la ricostruzione digitale di paesaggi e contesti antichi. Il tutto suggerisce al pubblico il significato del grande porto di Spina per gli Etruschi del V secolo a.C. e per gli abitanti attuali. Dopo questa tappa, la mostra si trasferirà a Roma, al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia.

Il percorso racconta il ruolo di Spina quale nodo fondamentale nella rete di contatti e traffici che connettevano le principali città del Mediterraneo di età arcaica e classica, punto di incontro di merci, persone e stimoli culturali di diversa provenienza, in stretto dialogo con Atene e i principali centri della Grecia antica.

L’esposizione fa risaltare l’eccezionalità del porto adriatico di Spina, città in costante confronto con l’elemento acquatico, mettendone in luce similarità e differenze con i grandi insediamenti etruschi del Tirreno e con la città gemellata di Cerveteri, per illustrarne la struttura sociale, la varietà culturale ed etnica, le espressioni delle élites aristocratiche, la vocazione portuale e l’importanza nelle dinamiche del commercio antico. L’allestimento sceglie di affidarsi in modo consistente al linguaggio delle tecnologie di ricostruzione dei paesaggi e dei contesti antichi. I reperti esposti provengono dai principali musei archeologici italiani, altri importanti materiali dal Metropolitan Museum of Art di New York, alla cui presenza ha contribuito anche la Regione Emilia-Romagna.

 


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